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Presenza negli alimenti
Le fonti principali di calcio sono rappresentate da latte e latticini, in particolare da latticello e formaggi Il contenuto di calcio in questi ultimi dipende però in gran parte dal metodo di produzione: il formaggio a pasta dura solitamente è più ricco di calcio del formaggio a pasta molle e del formaggio fuso. Negli alimenti di origine vegetale in genere il contenuto di calcio è piuttosto scarso, anche se con qualche eccezione: fiocchi di cocco e sesamo ad esempio sono ottime fonti di calcio.
Biodisponibilità
La quantità di calcio presente in un alimento tuttavia non è determinante per la sua utilizzazione. L'assorbimento dipende in gran parte anche dagli alimenti che vengono assunti contemporaneamente:cibi ricchi di acido ossalico, acido fitinico o acido galatturonico lo ostacolano notevolmente. Inoltre anche la composizione degli acidi grassi contenuti negli alimenti costituisce un fattore determinante: acidi grassi saturi in combinazione con il calcio formano saponi calcarei inscindibili, che non potendo essere assimilati, vengono eliminati dall'organismo.
La quantità di proteine assunte con l'alimentazione invece non pregiudica direttamente l'assimilazione del calcio, ma ne aumenta l'escrezione.
La disponibilità del calcio può aumentare se viene assunto con sostanze con cui si combina formando sali di calcio idrosolubili. Fra queste sostanze si annoverano lattosio (presente nel latte e nei latticini) citrato (contenuto negli agrumi), ioni idrogeno, determinati aminoacidi e glucosio. L'assimilazione del calcio assunto con il cibo viene favorita anche da una forte secrezione di acidi gastrici.
Oltre all' alimentazione, un ulteriore fattore decisivo per l'assorbimento del calcio, è rappresentato dal sesso: nelle donne il tasso di assorbimento è fisiologicamente inferiore a quello degli uomini, eccetto durante la gravidanza.
Funzioni
La funzione principale del calcio è la formazione del tessuto osseo e del tessuti dentale duro, che contengono il 99% del calcio presente nell'organismo. Il restante 1% è localizzato nei liquidi organici (plasma), ed è suddiviso in tre frazioni, con funzioni diverse: calcio ionizzato, legato a proteine ematiche e calcio complessato.
La concentrazione di calcio nel sangue viene mantenuta costante da diversi sistemi ormonali, e in questo processo il calcio accumulato nel tessuto osseo funge da deposito per riequilibrare le oscillazioni. Anche la contrazione muscolare è regolata principalmente dal calcio, che inoltre agisce come cofattore e allo stesso tempo attivatore di diversi enzimi, e regola l'attivazione di diversi processi all'interno delle cellule, agendo come "messaggero" dei segnali ormonali. Infine, il calcio favorisce la cicatrizzazione delle ferite e la coagulazione del sangue.
Metabolismo
Il tasso di assorbimento del calcio varia mediamente dal 30 al 40 %(la percentuale si riferisce alla quantità ingerita) e dipende dalla composizione degli alimenti, i cui costituenti possono a volte influire sull' assimilazione. La vitamina D ad esempio gioca un ruolo centrale nell'assorbimento e nel trasporto intracellulare del calcio, anche se le sue funzioni non sono ancora state definitivamente chiarite. Il metabolismo del calcio viene regolato da diversi sistemi ormonali, quali ormoni. tiroidei, estrogeni, insulina o glucagone, che influiscono diversamente sulla concentrazione del calcio nel sangue, ma il ruolo principale nella regolazione è svolto dal paratormone, un ormone secreto dalle ghiandole paratiroidee, che stimola la mobilizzazione del calcio osseo in caso di ipocalcemia, ne favorisce l'assorbimento intestinale e ne riduce l'escrezione renale.
Nei primi 30 anni di vita, di regola la quantità di calcio depositato nelle ossa è superiore a quella eliminata. A questo proposito si parla di peak bone mass, picco di massa ossea, cioè il livello massimo di massa ossea raggiunto al termine dello sviluppo da ogni individuo. A partire da questo momento, la massa ossea diminuisce, cioè si riduce la densità minerale del tessuto osseo. Questo processo è inarrestabile, ma è possibile rallentarlo, seguendo una dieta adeguata e praticando sufficiente attività fisica.